Auguri papà, è la tua festa! Mentre qualcuno corre per comprare all’ultimo minuto il regalo dedicato al proprio ‘daddy‘ è importante anche conoscere il significato, al di là di quello materiale e ‘consumistico’ , di questa ricorrenza. Da dove nasce questa festività? Chi l’ha inventata e festeggiata per primo?
Ripercorriamone la storia mettendo subito in chiaro una cosa: la Festa del Papà è una festività civile, non è religiosa e non presuppone l’astensione dal lavoro. Proprio per questo motivo, è una ricorrenza che si festeggia in tutto il mondo ma in date diverse: in Italia e in pochi altri stati è il 19 marzo, a Giugno o a Luglio (nelle Americhe) o a Novembre nei paesi scandinavi. Non ha dunque un giorno prefissato come succede, per esempio, con la Festa della Donna, che è l’8 marzo ovunque.
LE ORIGINI: FORSE NON TUTTI SANNO CHE... Forse non tutti sanno che l’usanza di dedicare un giorno alla Festa del Papà come la celebriamo oggi viene dagli Stati Unitie fu onorata per la prima volta nei primi anni del ’900, complementare alla festa della mamma per celebrare la paternità e i padri in generale. Non c’è certezza assoluta ma si dice che sia stata istituita per “compensare” i festeggiamenti dedicati alla mamma!
Il primo festeggiamento sembra essersi svolto il 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, presso la chiesa metodista locale.
Successivamente fu la signora Sonora Smart Dodd ad ufficializzare per prima la festa: non conosceva i festeggiamenti già avvenuti a Fairmont, ma ispirata da un sermone sentito in chiesa durante una Festa della Mamma nel 1909, decise di organizzare una festa simile, ma dedicata ai padri il 19 giugno 1910, a Spokane, Washington. La signora Dodd scelse il mese di giugno perché il padre festeggiava il compleanno proprio a giugno.
Successivamente fu la signora Sonora Smart Dodd ad ufficializzare per prima la festa: non conosceva i festeggiamenti già avvenuti a Fairmont, ma ispirata da un sermone sentito in chiesa durante una Festa della Mamma nel 1909, decise di organizzare una festa simile, ma dedicata ai padri il 19 giugno 1910, a Spokane, Washington. La signora Dodd scelse il mese di giugno perché il padre festeggiava il compleanno proprio a giugno.
QUANDO SI FESTEGGIA LA FESTA DEL PAPA’? Come anticipato, la data cambia da Paese a Paese. Oggi negli Stati Uniti la festa non ha una data precisa, si tiene la terza domenica di giugno. Ma non è così in tutto il mondo. Ad esempio, in Russia è associata alla celebrazione dei difensori della patria, mentre in molti Paesi di religione cattolicacoincide con il giorno di San Giuseppe, ovvero il padre putativo di Gesù. E qui, sacro e profano, come spesso capita nelle ricorrenze religiose, si mescolano rivelando una sovrapposizione, tanto è che il 19 marzo infatti anticamente si celebrava la fine dell’ inverno con riti propiziatori.
QUALI I RITUALI PER FESTEGGIARE IN ITALIA? Ma come si festeggia la Festa del Papà in Italia? Di sicuro cercando un regalo adatto a lui, cosa non sempre facilissima. In Sicilia, però, si va oltre e si invitano i poveri a pranzo. Visto che poi il 19 marzo è a ridosso dell’inizio della primavera, verranno ad esso associati riti propiziatori per l’arrivo della bella stagione, come il classico falò da superare con un salto per bruciare tutta la negatività dell’inverno. Soprattutto nel Sud Italia, poi, si usano preparare alcuni dolci particolari, come le Zeppole di San Giuseppe, buonissime.
In Emilia Romagna, la notte del 19 marzo risplende di fuochi ( focherine, fogheracce e lom ad merz, che dir si voglia). Il rituale rievoca anche le origini cattoliche dell’evento, legate a San Giuseppe. Il falò di fine inverno ha radici anche nella tradizione contadina, quando ad ardere erano i rami ricavati dalla potatura per favorire la migliore Primavera dal punto di vista climatico. C’erano fogheracce nelle aie, poi trasferite nei quartieri e ancora oggi sono tante le iniziative sul territorio.
In Emilia Romagna, la notte del 19 marzo risplende di fuochi ( focherine, fogheracce e lom ad merz, che dir si voglia). Il rituale rievoca anche le origini cattoliche dell’evento, legate a San Giuseppe. Il falò di fine inverno ha radici anche nella tradizione contadina, quando ad ardere erano i rami ricavati dalla potatura per favorire la migliore Primavera dal punto di vista climatico. C’erano fogheracce nelle aie, poi trasferite nei quartieri e ancora oggi sono tante le iniziative sul territorio.
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